Uccelli

Obiettivi

  1. Valutare ed incrementare il grado di conservazione delle specie ornitiche.
  2. Incentivare l’utilizzo di buone pratiche nella gestione delle aree agricole e delle praterie montane a favore dell’avifauna.
  3. Realizzare un’indagine conoscitiva sull’uso dei pesticidi finalizzata a promuovere lo sviluppo di pratiche agricole che permettano di ridurne l’uso a favore delle comunità ornitiche e degli impollinatori.
  4. Diminuire il rischio di elettrocuzione derivato dall’uso a scopo di posatoio dei tralicci a media tensione.
  5. Approfondire le conoscenze sulla distribuzione dell’Aquila reale e su altre specie con abitudini necrofaghe, e indagare le aree a maggiore diffusione della pratica illegale dell’uso delle esche avvelenate allo scopo di prevenire e diminuire questa pratica che ne compromette lo stato di conservazione.
  6. Approfondire le conoscenze sull’Albanella minore per aumentarne il successo riproduttivo attraverso l’adozione di buone pratiche nell’attività di sfalcio e mietitura.

Cosa facciamo

Le attività previste hanno lo scopo generale di aumentare le conoscenze per meglio indirizzare gli interventi gestionali e l’applicazione di buone pratiche fondamentali per migliorare lo stato di conservazione degli uccelli nella Regione Umbria.

Il monitoraggio sarà finalizzato al calcolo di alcuni indici di riferimento per la presenza dell’avifauna (Farmland Bird Index per le aree agricole, Grassland Bird Index per le aree aperte e Woodland Bird Index per le aree forestali) su scala regionale. Tali indici costituiranno lo strumento di base per valutare gli effetti delle azioni di conservazione previste.

Relativamente alle aree agricole, sarà effettuata un’indagine integrativa che permetterà di confrontare le comunità ornitiche di aree ad agricoltura tradizionale con quelle di aree dove viene praticata bioagricoltura o agricoltura integrata.

Inoltre, mediante la somministrazione di questionari ad un campione rappresentativo di agricoltori regionali, saranno raccolte informazioni sull’uso dei pesticidi per meglio indirizzare attività formative e divulgative volte ad incentivare la sperimentazione di pratiche che riducano l’uso di tali sostanze, pur garantendo alti livelli di produzione e aumentando la fertilità del suolo.

Una più attenta gestione delle aree agricole, unitamente alla promozione di buone pratiche nelle praterie montane, ci si aspetta che vada a favorire la permanenza o l’aumento della ricchezza di specie ornitiche. In tale contesto, un approfondimento conoscitivo sull’Albanella minore permetterà di identificare le aree di nidificazione in cui è accertata o altamente probabile la distruzione delle covate a causa dello sfalcio o della mietitura, consentendo azioni mirate di sensibilizzazione e l’applicazione di opportune misure di gestione dei terreni.

Le azioni previste nel progetto mirano inoltre alla conservazione delle specie di maggiori dimensioni che utilizzano i cavi dell’alta tensione ed i tralicci come posatoi (ad es. i rapaci) e quelle che per diverse cause sono particolarmente sensibili alla presenza di queste infrastrutture (ad es. gli uccelli predatori, i volatori con abitudini notturne o che frequentano ambienti antropizzati). Per queste specie, fortemente minacciate dal fenomeno dell’elettrocuzione, saranno individuati e messi in sicurezza tratti di linee elettriche ad alto rischio.

Da ultimo, l’individuazione sul territorio regionale delle aree di elevata importanza per l’Aquila reale e altre specie con abitudini necrofaghe (ovvero che si cibano di carcasse animali) e, parallelamente, delle aree maggiormente interessate dall’uso illegale di esche avvelenate (bocconi e carcasse), sarà d’aiuto per ridurre l’impatto di questa dannosa pratica.